Consiglio di Stato sentenza n. 6600 del 2008

ECLI:IT:CDS:2008:6600SENT

Massima

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La massima giuridica che può essere estratta dalla sentenza è la seguente: Le scelte urbanistiche delle amministrazioni comunali e regionali, anche in sede di approvazione o modifica di piani regolatori generali, rientrano nell'ampia discrezionalità di tali enti, purché siano adeguatamente motivate. L'accoglimento di osservazioni presentate dai privati in sede di adozione del piano non genera in capo a questi ultimi alcuna legittima aspettativa o affidamento definitivo circa la conservazione della destinazione urbanistica originariamente prevista per le loro aree, essendo tali osservazioni meri apporti collaborativi che non vincolano l'amministrazione. Pertanto, le successive modifiche apportate dalla Regione alla variante generale del piano regolatore comunale, anche in contrasto con le osservazioni accolte dal Comune, non richiedono una particolare motivazione, né comportano l'obbligo di ripubblicazione del piano, purché risultino chiare le ragioni che hanno indotto l'amministrazione regionale a discostarsi dalle scelte comunali. L'esistenza di una legittima aspettativa o di un ragionevole affidamento del privato circa la realizzazione di un determinato progetto edilizio sull'area di sua proprietà, tale da imporre un onere di specifica motivazione delle scelte urbanistiche, richiede la sussistenza di elementi oggettivi e inequivoci provenienti dall'amministrazione, non essendo sufficiente la mera situazione soggettiva dell'interessato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale
(Sezione Quarta)
ha pronunciato la seguente
DECISIONE
sul ricorso in appello iscritto al NRG 10166 dell'anno 2004 proposto dalla IMMOBILIARE Ro. S.R.L., in persona del legale rappresentante in carica, rappresentata e difesa dagli avvocati An. Co. e Ca. Lu. Sc., con i quali è elettivamente domiciliata in Ro., Lungotevere Fl. (...), Pal. (...), Sc. (...), presso Studio Gr.;
contro
la REGIONE Lo., in persona del Presidente della Giunta regionale in carica, rappresentata e difesa dagli avvocati Fe. Te., Ma. Ce. e Pi. Da. Vi., con i quali è elettivamente domiciliata in Ro., Largo Me. n. (...), presso lo studio dell'avvocato Fe. Te.;
e nei confronti di
COMUNE DI Me., in persona del sindaco in carica, non costituito in giudizio;
per l'annullamento
della sentenza del Tribunale amministrativo regionale della Lombardia, Sez. II, n. 4940 del 10 novem…

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