Cassazione penale Sez. V sentenza n. 5305 del 1 febbraio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:5305PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel procedimento di prevenzione, è tenuto a valutare ponderatamente gli elementi favorevoli emersi dalle pronunce di assoluzione penale, anche se insufficienti a fondare un'affermazione di responsabilità, al fine di apprezzarne la rilevanza ai fini della valutazione della pericolosità sociale del proposto. L'omissione di tale valutazione integra un vizio di motivazione, che comporta l'annullamento del provvedimento e il rinvio ad altro giudice per un nuovo esame. Il principio dell'autonomia del procedimento di prevenzione rispetto a quello penale non esime il giudice dall'obbligo di considerare gli elementi favorevoli emersi in sede penale, ove siano comunque idonei a incidere sulla valutazione della pericolosità sociale, anche se non sufficienti a escluderla. La motivazione del provvedimento di applicazione della misura di prevenzione deve, pertanto, dar conto dell'esame e della ponderazione di tutti gli elementi rilevanti, senza limitarsi a una mera constatazione della pericolosità sociale del proposto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. SANDRELLI Giangiacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) D'. AD., N. IL (OMESSO);

avverso DECRETO del 09/02/2007 CORTE APPELLO di CATANZARO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. AMATO ALFONSO;

sentite le conclusioni del P.G.: annullamento c.r..

MOTIVI DELLA DECISIONE

D'. Ad. ricorre avverso il decreto in epigrafe, col quale e' stata confermata la misura della prevenzione della sorveglianza speciale per anni …

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