Il provvedimento di confisca di prevenzione, disposto ai sensi della legge n. 1423 del 1956 e della legge n. 575 del 1965, può essere revocato dal giudice che lo ha emesso qualora vengano meno i presupposti di pericolosità sociale del soggetto nei cui confronti è stata applicata la misura. Tuttavia, l'onere di provare il venir meno di tale condizione di pericolosità grava sul destinatario della confisca, il quale deve allegare elementi concreti e specifici a sostegno della sua istanza di revoca. In assenza di tali elementi, il giudice può legittimamente rigettare la richiesta di revoca, confermando la sussistenza del giudizio di pericolosità sociale originariamente formulato. La competenza a decidere sull'istanza di revoca spetta al tribunale che ha emesso il provvedimento di confisca, in applicazione della disciplina previgente rispetto all'entrata in vigore del d.lgs. n. 159 del 2011, il quale ha attribuito tale competenza alla corte d'appello. Pertanto, il ricorso avverso il provvedimento di rigetto della revoca deve essere qualificato come ricorso in appello e trasmesso alla corte d'appello competente.