Il Comune, nell'esercizio della propria discrezionalità amministrativa, può adottare un regolamento che impone limitazioni e obblighi agli esercizi commerciali di somministrazione di alimenti e bevande nel centro storico, al fine di contrastare fenomeni di abuso di sostanze alcoliche e di degrado urbano, purché tali misure siano ragionevoli, proporzionate e non discriminatorie. In particolare, il Comune può: 1) Prevedere divieti di vendita di bevande alcoliche in determinati orari notturni, differenziando il trattamento tra esercizi che vendono alcolici per il consumo immediato fuori dal locale e quelli che li somministrano all'interno, in quanto la modalità di consumo incide diversamente sui fenomeni di disturbo della quiete pubblica. 2) Imporre l'obbligo di vendita di una pluralità di generi alimentari di prima necessità, anche deperibili, al fine di favorire la residenza nel centro storico e garantire ai residenti l'accesso a beni di consumo quotidiano, senza che ciò comporti un eccessivo aggravio per gli esercenti. 3) Stabilire requisiti dimensionali minimi degli esercizi e la dotazione di servizi igienici accessibili ai disabili, al fine di evitare assembramenti e disturbo della quiete pubblica, nonché di assicurare adeguati servizi igienici, senza che ciò comporti un'irragionevole discriminazione tra esercizi "storici" ed altri. Tali misure, pur incidendo sull'esercizio dell'attività economica, sono giustificate dall'interesse pubblico alla tutela del decoro e della vivibilità del centro storico, patrimonio dell'umanità, e non risultano sproporzionate o irragionevoli.