Cassazione penale Sez. I sentenza n. 21339 del 7 giugno 2005

ECLI:IT:CASS:2005:21339PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il concessionario per l'esecuzione di lavori pubblici su un'area di proprietà altrui è penalmente responsabile per l'inottemperanza all'ordinanza del sindaco di rimozione dei rifiuti abbandonati su tale area, in quanto ha l'obbligo di conservazione, manutenzione e ripristino dei suoli di cui abbia la disponibilità o il godimento, anche nell'ipotesi in cui il degrado sia stato determinato da un terzo. Tale responsabilità sussiste a prescindere dalla effettiva conoscenza o possibilità di conoscenza dell'abbandono dei rifiuti da parte del concessionario, in quanto l'obbligo di rimozione sorge in capo a chiunque abbia la disponibilità materiale o giuridica dell'area interessata, indipendentemente dalla causa che ha determinato il relativo stato di degrado. Pertanto, il concessionario non può andare esente da responsabilità penale per il mancato adempimento dell'ordinanza sindacale di rimozione dei rifiuti, neppure qualora dimostri di non aver avuto conoscenza dell'abbandono o di non aver potuto impedirlo, essendo sufficiente la mera disponibilità dell'area per configurare l'obbligo di provvedere alla pulizia della stessa. Tale principio trova applicazione anche nell'ipotesi in cui il concessionario non abbia la piena disponibilità dell'area, come nel caso di vincoli esistenti sul terreno che non consentano di recintarlo, atteso che l'obbligo di rimozione dei rifiuti permane comunque in capo a chi abbia la disponibilità, anche limitata, dell'area interessata. La responsabilità penale del concessionario per l'inottemperanza all'ordinanza sindacale di rimozione dei rifiuti sussiste anche qualora il giudice di pace abbia precedentemente annullato l'accertamento della violazione e l'ingiunzione di pagamento, in quanto tali provvedimenti non incidono sulla permanenza dell'obbligo di rimozione dei rifiuti in capo al concessionario, il quale rimane comunque tenuto all'adempimento dell'ordinanza sindacale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
PRIMA SEZIONE PENALE
Composta dagli Ill.mi Sigg.:
Dott. ((omissis)) - Presidente
1. Dott. ((omissis)) - Consigliere
2. Dott. ((omissis)) - Consigliere
3. Dott. ((omissis)) - Consigliere
4. Dott. ((omissis)) - Consigliere
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1) Sa. Ca. N. IL (...)
avverso SENTENZA del 01/07/2004
CORTE APPELLO di BARI
visti gli atti, la sentenza ed il procedimento
udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal ((omissis)) il Procuratore Generale in persona del Cons. ((omissis)) che ha concluso per il rigetto del ricorso.
SVOLGIMENTO DEL PROCESSO
Con sentenza del 1° luglio 2004 la Corte d'Appello di Bari confermava la condanna inflitta a Sa. Ca. a dieci giorni di arresto (convertita nella pena pecuniaria di Euro 380) per violazione all'ordinanza del Sindaco di Gr. di Pu. che gli aveva ingiunto di ri…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.