Cassazione penale Sez. III sentenza n. 28168 del 13 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:28168PEN

Massima

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Il possesso di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, anche di modica quantità, integra il reato di cui all'art. 73 del D.P.R. n. 309/1990, essendo sufficiente la mera detenzione finalizzata alla cessione, a prescindere dall'effettiva commercializzazione. La responsabilità penale può essere affermata sulla base di un'esaustiva motivazione che valuti in modo complessivo e logico le risultanze probatorie, senza che siano necessarie confutazioni puntuali di generiche censure dell'imputato prive di riscontri concreti. L'onere di provare l'infondatezza dell'addebito grava sull'imputato, il cui ricorso inammissibile per manifesta infondatezza comporta la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma equa a favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio - Presidente

Dott. ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. FRANCO Amedeo - Consigliere

Dott. MARINI Luigi - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato in (OMISSIS), avverso la sentenza della Corte di Appello di Genova in data 18.02.2011 che ha confermato la condanna alla pena di anni uno di reclusione euro 4.000 di multa infettagli nel giudizio di primo grado, celebratosi col rito abbreviato, per il reato di cui al Decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, articolo 73;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione del Consigliere Dott. ((omissis));

Sentito il…

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