Cassazione penale Sez. V sentenza n. 35885 del 16 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:35885PEN

Massima

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Il mancato versamento della cauzione imposta dal giudice della prevenzione, di cui all'art. 3-bis, comma 4, della Legge n. 575 del 1965, integra il reato di cui alla medesima disposizione, salvo che l'imputato dimostri la sopravvenuta impossibilità di adempiere, non anche l'originaria indigenza, che può essere fatta valere solo nell'ambito del procedimento di prevenzione. L'attestazione dell'inadempimento da parte della cancelleria giudiziaria costituisce prova legittima ai sensi dell'art. 234 c.p.p., mentre il mero espletamento della pratica per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato non esaurisce l'onere di dimostrare l'indisponibilità economica non preordinata né colposamente determinata. La recidiva reiterata di cui all'art. 99, comma 3, c.p. presuppone che sia il reato precedente che quello attuale abbiano natura delittuosa, sicché non può trovare applicazione nel caso di reato contravvenzionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

FA. Fe. ;

avverso la Sentenza resa 13.1.2009 dalla Corte d'Appello di Caltanissetta;

sentita la Relazione svolta dal Cons. Dott. SANDRELLI ((omissis));

sentita la Requisitoria del Procuratore Generale nella persona del Cons. Dott. DELEHAYE Enrico che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO

La difesa di FA.Fe. ricorre per Cassazione avverso la sentenza della Corte d…

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