Cassazione penale Sez. V sentenza n. 30098 del 4 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:30098PEN

Massima

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Il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione si configura quando l'imprenditore fallito sottrae o destina a scopi diversi da quelli dell'impresa beni facenti parte del patrimonio sociale, in violazione del vincolo legale che limita la sua libertà di disposizione ai sensi dell'art. 2740 c.c., cagionando così un depauperamento patrimoniale che si risolve in un danno per la massa dei creditori. L'elemento oggettivo del reato è integrato dalla mera sottrazione o distrazione di beni o attività, a prescindere dal nesso causale tra la condotta distrattiva e il fallimento, mentre l'elemento soggettivo è costituito dalla consapevole volontà di compiere atti che determinano una destinazione diversa dei beni rispetto alle finalità dell'impresa, con la consapevolezza di cagionare o poter cagionare un pregiudizio ai creditori. Il reato di bancarotta fraudolenta documentale si configura quando l'imprenditore fallito tiene le scritture contabili in modo da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari, con la coscienza e volontà di rendere più difficile tale ricostruzione, senza che sia necessaria la specifica volontà di impedirla. L'irregolarità e il disordine contabile sono considerati indice della sussistenza del dolo generico richiesto per tale fattispecie, in quanto funzionali all'occultamento di fatti di gestione comportanti responsabilità civile e penale per l'autore.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/09/2016 della CORTE APPELLO di VENEZIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. SETTEMBRE ANTONIO;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. ORSI LUIGI, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
Udito l'avv. (OMISSIS) per il ricorrente, che si riporta ai motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d&#…

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