Il mancato avviso al difensore di fiducia dell'udienza di appello non determina la nullità della sentenza, qualora sia comunque provato che il difensore sia stato tempestivamente informato mediante comunicazione effettuata ai sensi degli articoli 150 e 148, comma 2-bis, del codice di procedura penale. In tali ipotesi, il diritto di difesa del condannato è comunque garantito, in quanto il difensore è stato posto in condizione di partecipare al giudizio di secondo grado. La regolarità della notifica al difensore costituisce un presupposto essenziale per la validità del procedimento, in quanto assicura il rispetto del principio del contraddittorio e del diritto di difesa, sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Pertanto, la mancata comunicazione dell'udienza di appello al difensore di fiducia determina la nullità della sentenza solo ove sia dimostrato che il difensore non sia stato effettivamente informato, essendo invece irrilevante la modalità di comunicazione utilizzata, purché idonea a garantire l'effettiva conoscenza del procedimento da parte del difensore. In tal modo, si realizza un giusto bilanciamento tra l'esigenza di celerità del processo e il diritto di difesa dell'imputato, assicurando che quest'ultimo possa partecipare al giudizio di secondo grado attraverso il proprio difensore.