Cassazione penale Sez. V sentenza n. 9517 del 8 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:9517PEN

Massima

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Il reato di contraffazione di marchi registrati, di cui all'art. 474 c.p., tutela la pubblica fede nell'affidamento dei cittadini nei marchi che contraddistinguono i prodotti industriali. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato, non è necessaria la prova della registrazione dei marchi, essendo sufficiente che essi abbiano carattere di notorietà, tale da indurre in inganno un numero indeterminato di acquirenti di comune avvedutezza. La destinazione della merce contraffatta alla vendita a terzi può essere desunta dalla quantità e dall'eterogeneità degli oggetti sequestrati, senza che sia necessaria una specifica prova in tal senso. Inoltre, il carattere della "grossolanità" del falso, che comporterebbe l'applicazione di una fattispecie meno grave, richiede che le caratteristiche intrinseche del marchio e del prodotto siano tali da escludere la possibilità che venga tratto in inganno un numero indeterminato di acquirenti di comune avvedutezza, circostanza che non può essere desunta dalla sola capacità dell'agente di polizia giudiziaria di rilevare immediatamente la contraffazione. Infine, ai fini della valutazione dell'attenuante del danno patrimoniale di speciale tenuità, il giudice può tenere conto della quantità rilevante della merce detenuta, in quanto indice dell'offesa arrecata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 25/06/2014 della Corte d'Appello di Napoli;visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. BIRRITTERI Luigi, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con la sentenza impugnata veniva confermata la sentenza del Tribunale di Ariano Irpino del 12/03/2010, con…

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