Cassazione penale Sez. V sentenza n. 262 del 7 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:262PEN

Massima

Il ruolo apicale di un soggetto all'interno di un'organizzazione criminale mafiosa, pur non comportando automaticamente la sua responsabilità per tutti i reati-fine commessi dagli affiliati, può tuttavia fondare il suo concorso in specifici illeciti, qualora sia provato che egli abbia prestato il suo assenso, anche in forma tacita, alla realizzazione di tali condotte, come nel caso in cui il soggetto in posizione di vertice sia a conoscenza e abbia condiviso operazioni finalizzate a sottrarre beni e capitali all'applicazione di misure di prevenzione patrimoniali a suo carico, attraverso la costituzione di società di comodo e il compimento di atti negoziali simulati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. OLDI Paolo - rel. Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 22/12/2011 del Tribunale del riesame di Reggio Calabria;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale SALZANO Francesco, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita'.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza in data 22 dicembre 2011 il Tribunale del riesame…

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