Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 24924 del 5 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:24924PEN

Massima

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Il possesso di una considerevole quantità di sostanza stupefacente, accompagnato da elementi indiziari quali la suddivisione in dosi, il rinvenimento di strumenti per il confezionamento e la disponibilità di denaro contante, integra il reato di detenzione ai fini di spaccio, essendo tali elementi idonei a escludere l'ipotesi dell'uso personale. Il giudice di merito, nel valutare la destinazione della droga, deve tenere conto di tutte le circostanze oggettive e soggettive del fatto, secondo parametri di apprezzamento sindacabili in sede di legittimità solo sotto il profilo della mancanza o della manifesta illogicità della motivazione. La prova della finalità di spaccio può essere desunta da elementi univoci e significativi, quali il notevole quantitativo di droga, il rinvenimento di strumentario per il confezionamento e le modalità di detenzione, i quali, valutati complessivamente, devono escludere in modo inequivoco l'ipotesi dell'uso personale. Il giudice di merito, pertanto, nel ricostruire la fattispecie concreta, può legittimamente ritenere integrato il reato di detenzione ai fini di spaccio sulla base di una motivazione che, senza incorrere in travisamenti probatori o illogicità, valuti in modo unitario e coerente gli elementi indiziari acquisiti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PICCIALLI Patrizia - Presidente

Dott. FERRANTI Donatella - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. RANALDI Alessandr - rel. Consigliere

Dott. BRUNO Mariarosaria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/05/2018 della CORTE APPELLO di CATANZARO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. RANALDI ALESSANDRO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. PRATOLA GIANLUIGI;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
udito il difensore;
E' presente per l'avvocato (OMISSIS) del foro di COSENZA difensore…

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