Cassazione penale Sez. II sentenza n. 46349 del 3 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:46349PEN

Massima

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Il ricorso per cassazione contro le ordinanze emesse in materia di sequestro preventivo o probatorio è ammesso solo per violazione di legge, intesa come errores in iudicando o in procedendo, ovvero vizi della motivazione così radicali da renderla del tutto mancante o priva dei requisiti minimi di coerenza, completezza e ragionevolezza, tali da non rendere comprensibile l'iter logico seguito dal giudice. Pertanto, il ricorso fondato su una mera diversa ricostruzione dei fatti, alternativa a quella prospettata dal tribunale, è inammissibile, in quanto esula dai motivi di legittimità consentiti in tale sede. In caso di declaratoria di inammissibilità del ricorso, l'imputato che lo ha proposto deve essere condannato al pagamento delle spese del procedimento e, sussistendo profili di colpa nella determinazione della causa di inammissibilità, anche al pagamento di una somma a favore della Cassa delle Ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. TADDEI Margheri - rel. Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza 15/16 del Tribunale del riesame di Benevento, dell'08.03.2016;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. TADDEI M.B.;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. DI LEO Giovanni, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
MOTIVI DELLA DECISIONE
Co…

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