Il ricorso amministrativo diviene improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse della parte ricorrente a seguito di intervenuta transazione, comportando la compensazione delle spese processuali. Il Tribunale Amministrativo Regionale, accertata la completezza del contraddittorio e dell'istruttoria, può definire il giudizio nel merito in forma semplificata ai sensi dell'art. 26 della legge n. 1034/1971, come modificato dalla legge n. 205/2000, quando risulti manifesta l'improcedibilità del ricorso. Il principio di diritto affermato è che il giudice amministrativo, in presenza dei presupposti di legge, può dichiarare l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuto difetto di interesse della parte ricorrente, anche in sede cautelare, compensando le spese processuali, al fine di assicurare l'economia e la celerità del processo amministrativo, in attuazione dei principi di ragionevole durata e di buon andamento dell'azione amministrativa.