Il divieto generalizzato di utilizzo di animali esotici negli spettacoli circensi, imposto da un Comune in assenza di una specifica norma di rango primario che gli conferisca tale potere, è illegittimo in quanto in contrasto con la legge n. 337 del 1968 che riconosce espressamente la funzione sociale dei circhi equestri e ne sostiene il consolidamento e lo sviluppo, senza prevedere alcun divieto di impiego di animali appartenenti a diverse specie. Fermi restando i poteri di polizia veterinaria e di tutela della sicurezza pubblica e dell'ordine pubblico in capo alle Autorità competenti, i Comuni non possono stabilire in via preventiva e generalizzata il divieto assoluto di uso degli animali negli spettacoli circensi, in quanto tale intervento si porrebbe in palese contrasto con la disciplina nazionale in materia di spettacoli circensi. Il potere degli enti locali si limita alla possibilità di disciplinare e vigilare sulle condizioni di igiene e sicurezza pubblica in cui si svolga l'attività circense e su eventuali maltrattamenti di animali, sanzionati anche penalmente, senza poter fissare divieti generalizzati di utilizzo di determinate specie animali negli spettacoli.