Cassazione penale Sez. II sentenza n. 12737 del 18 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:12737PEN

Massima

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Il tentativo di reato si configura quando l'agente ha compiuto atti idonei, diretti in modo non equivoco a commettere un delitto, senza che questo si sia verificato per cause indipendenti dalla sua volontà. Ai fini della configurabilità del tentativo, è necessario che l'agente abbia definitivamente approntato in ogni dettaglio il piano criminoso e abbia iniziato a darvi esecuzione, essendo irrilevante che egli si sia successivamente astenuto dal perpetrare il reato per cause a lui esterne, come l'intervento delle forze dell'ordine. Il pericolo di recidiva specifica, valutato sulla base della personalità dell'imputato e delle modalità del fatto, costituisce un valido presupposto per l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, anche in assenza di precedenti specifici, qualora l'imputato risulti privo di occupazione lavorativa stabile e debba provvedere al mantenimento di una famiglia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenic - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. RAGO G. - rel. Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS) nato il (OMISSIS);

2. (OMISSIS) nato il (OMISSIS);

3. (OMISSIS) nata il (OMISSIS);

avverso l‘ordinanza del 14/10/2013 del Tribunale del Riesame di Milano;

Visti gli atti, l'ordinanza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAGO Geppino;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GALLI Massimo che ha concluso per l'annullamento senza rinvio perche' il fatto non sussiste.

FATTO

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