Cassazione penale Sez. III sentenza n. 28248 del 20 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:28248PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il delitto di associazione per delinquere sussiste quando più soggetti, in numero superiore a tre, si accordano in modo stabile e permanente per commettere una serie indeterminata di reati, perseguendo fini illeciti comuni, senza che sia necessaria una complessa organizzazione o una struttura gerarchica. L'elemento distintivo rispetto al concorso di persone nel reato risiede nel carattere dell'accordo criminoso, che nel concorso è meramente occasionale e diretto alla commissione di uno o più reati determinati, mentre nell'associazione è finalizzato all'attuazione di un più ampio programma criminoso. Ai fini della sussistenza dell'associazione, non è rilevante l'effettiva partecipazione di tutti gli associati alla commissione dei singoli reati programmati, essendo sufficiente l'esistenza di un vincolo associativo diretto al perseguimento di fini illeciti comuni. I gravi indizi di colpevolezza per il reato associativo possono essere desunti da un complesso di elementi indiziari convergenti, quali la realizzazione di numerose operazioni fraudolente della stessa natura per un lungo periodo di tempo, l'utilizzo di mezzi diversi appositamente predisposti e il coinvolgimento dei medesimi soggetti. Il pericolo di reiterazione criminosa, che giustifica l'applicazione di una misura cautelare, può essere desunto dalla capacità dell'organizzazione criminosa di operare in modo stabile e sistematico, anche attraverso complesse cointeressenze societarie, al fine di depauperare le risorse pubbliche e alterare le condizioni del mercato, nonché dalla valutazione della personalità degli indagati, a prescindere dal tempo trascorso dalla commissione dei fatti illeciti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. CORDOVA Agostino - Consigliere

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. LOMBARDI Alfredo Maria - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avv. Veneziano Nicola, difensore di fiducia di Sa. An. , n. a (OMESSO);

avverso l'ordinanza in data 21.10.2009 del Tribunale di Catanzaro, con la quale, in riforma dell'ordinanza del G.I.P. del Tribunale di Lamezia Terme in data 15.4.2009, e' stata applicata alla Sa. la misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla P.S. quale indagata dei reati di cui all'articolo 416 c.p., Decreto Legislativo n. 74 del 2000, articolo 2 (capo E) e Decreto Legislativo n. 74 del 200…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.