Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4292 del 2 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:4292PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso (art. 416-bis c.p.) sussiste quando un soggetto partecipa stabilmente a un'organizzazione criminale caratterizzata dalla forza di intimidazione del vincolo associativo e dalla condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, al fine di commettere delitti, di acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o di trarre altrimenti profitto per sé o per altri, ovvero al fine di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto. La prova della partecipazione all'associazione mafiosa può essere desunta da elementi indiziari, quali le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, le risultanze delle intercettazioni e le frequentazioni del soggetto con esponenti della criminalità organizzata. L'aggravante di cui all'art. 7 della L. n. 203/1991 (metodo mafioso) si applica quando l'autore del reato abbia agito avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà derivante dall'appartenenza all'associazione mafiosa, ovvero al fine di agevolare l'attività dell'associazione. La confisca prevista dall'art. 12-sexies della L. n. 356/1992 può essere disposta quando risulti la sproporzione tra il valore dei beni posseduti e la capacità reddituale o l'attività economica svolta dal soggetto, in assenza di una plausibile giustificazione della legittima provenienza dei beni. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle circostanze attenuanti generiche, la cui concessione può essere legittimamente negata sulla base di un solo elemento negativo, anche di natura oggettiva, ritenuto prevalente rispetto ad altri elementi favorevoli.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo Mari - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 7…

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