Cassazione penale Sez. II sentenza n. 27857 del 24 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:27857PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di misure di prevenzione personali nei confronti di soggetti indiziati di appartenenza ad associazione di tipo mafioso deve essere attuale e concreto, non potendosi fondare esclusivamente sulla mera appartenenza pregressa al sodalizio criminale. Il giudice è tenuto a valutare specifici elementi di fatto, quali il livello di coinvolgimento del proposto nelle attività del gruppo, la tendenza del gruppo a mantenere intatta la sua capacità operativa nonostante i mutamenti della sua composizione, nonché l'eventuale manifestazione da parte del proposto di comportamenti denotanti l'abbandono delle logiche criminali in precedenza condivise. Tali indicatori devono essere apprezzati anche in relazione al decorso del tempo e alle eventuali modifiche intervenute nella condizione personale e di vita del soggetto, senza potersi limitare a presunzioni di pericolosità fondate sulla sola pregressa appartenenza al contesto criminale. Il giudizio di attualità della pericolosità sociale deve essere adeguatamente motivato, non essendo sufficiente una mera apparenza di motivazione, e deve tenere conto di tutti gli elementi rilevanti, anche di quelli favorevoli al proposto, al fine di verificare concretamente la persistenza del pericolo di recidiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluig - rel. Consigliere

Dott. PACILLI G. A. R. - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
contro il decreto della Corte di Appello di Napoli del 4-12.10.2018;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Pierluigi Cianfrocca;
letta la requisitoria del PM, nella persona del sostituto procuratore generale Dott. Filippi Paola, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di Appello di Napoli, con decreto del 4-12.10.…

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