Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 36307 del 27 agosto 2014

ECLI:IT:CASS:2014:36307PEN

Massima

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Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di un bene, formalmente intestato a terzo, può essere legittimamente disposto quando, sulla base di elementi fattuali gravi, precisi e concordanti, risulti che il terzo si sia prestato alla titolarità apparente al solo fine di favorire la permanenza dell'acquisizione del bene in capo al soggetto condannato per uno dei reati indicati nella speciale ipotesi di confisca di cui all'art. 12-sexies del d.l. n. 306/1992, conv. in l. n. 356/1992, sottraendolo così al pericolo della confisca. In tali casi, l'onere di dimostrare l'effettiva titolarità del bene in capo al terzo intestatario formale incombe sull'interessato, il quale deve fornire la prova della lecita provenienza del bene, non essendo sufficiente la mera dimostrazione di averne acquisito la disponibilità materiale. Pertanto, il giudice può legittimamente ritenere sussistente la presunzione di illecita accumulazione patrimoniale, prevista dalla citata disposizione, quando siano presenti elementi fattuali, dotati dei crismi della gravità, precisione e concordanza, idonei a sostenere, anche in chiave indiretta, l'assunto accusatorio circa la fittizia intestazione del bene a terzi, in assenza di una convincente prova contraria fornita dall'interessato in ordine alla lecita provenienza del medesimo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUSCO ((omissis)) - Presidente

Dott. FOTI Giacomo - Consigliere

Dott. D'ISA Claudio - rel. Consigliere

Dott. IZZO Fausto - Consigliere

Dott. ESPOSITO Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 244/13 del Tribunale di Bari - sezione del riesame - del 9.12.2013;

Visti gli atti, l'ordinanza ed il ricorso;

Udita all'udienza camerale del 30 aprile 2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. D'ISA CLAUDIO;

Udite le richieste del Procuratore Generale nella persona del Dott. GERACI Vincenzo, che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi.

RITENUTO IN FATTO ED IN DIRITTO

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