Il decreto di espropriazione, anche se emesso successivamente all'occupazione del fondo da parte della pubblica amministrazione, è legittimo e non tardivo quando l'occupazione è avvenuta entro il termine quinquennale previsto dalla legge, in quanto il piano degli insediamenti produttivi, che costituisce la dichiarazione di pubblica utilità, ha efficacia decennale ai sensi dell'art. 27, comma 3, della legge n. 865 del 1971. Pertanto, la mancata emanazione del decreto di espropriazione entro il termine di cinque anni dall'occupazione non determina la sopravvenuta carenza di potere dell'amministrazione, in quanto il termine decennale di efficacia del piano degli insediamenti produttivi consente l'adozione del decreto di espropriazione anche oltre il quinquennio dall'occupazione. Inoltre, la successiva trasformazione irreversibile del bene, a seguito della dichiarazione di illegittimità costituzionale della c.d. "accessione invertita", non comporta l'illiceità del decreto di espropriazione, in quanto il trasferimento della proprietà in capo all'amministrazione si realizza solo con l'emanazione del decreto stesso e non con la materiale trasformazione del bene. Pertanto, il decreto di espropriazione, anche se emesso oltre il termine quinquennale dall'occupazione, non può essere considerato illegittimo e non può dar luogo a risarcimento del danno in favore del privato proprietario.