Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 40435 del 31 ottobre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:40435PEN

Massima

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Il riconoscimento della responsabilità penale dell'imputato può fondarsi sulla valutazione complessiva e logica di elementi probatori, quali la testimonianza della parte offesa, l'identificazione fotografica e l'individuazione del veicolo utilizzato per la fuga, senza che sia necessaria la prova diretta e univoca della commissione del reato. I giudici di merito, nell'esercizio del loro potere discrezionale di apprezzamento della prova, possono ritenere tali elementi probatori, nel loro insieme, sufficienti a superare il ragionevole dubbio sull'attribuzione della condotta criminosa all'imputato, purché la motivazione sia logica, coerente e scevra da vizi logici o contraddizioni. In tali ipotesi, il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione è limitato alla verifica della correttezza giuridica e della logicità della motivazione, senza possibilità di riesame del merito della valutazione probatoria effettuata dai giudici di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) MO. AN. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 28/04/2006 CORTE APPELLO di PERUGIA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. SCALERA VITO;

Udite le conclusioni del Procuratore Generale, in persona del Sostituto Dott. ((omissis)), che chiede dichiararsi inammissibile il ricorso.

OSSERVA

Mo. An. ricorre avverso la sentenza de…

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