Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21173 del 3 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:21173PEN

Massima

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Il fatto di ingiurie, precedentemente previsto come reato dall'art. 594 c.p., è stato depenalizzato e trasformato in mero illecito civile in virtù del D.Lgs. n. 7/2016, con conseguente annullamento della sentenza di condanna penale e revoca delle statuizioni civili accessorie. Il giudice dell'impugnazione, in caso di abrogazione del reato, deve annullare senza rinvio la sentenza impugnata, in quanto il fatto non è più previsto dalla legge come reato, e revocare altresì i capi della sentenza relativi agli interessi civili, in applicazione del principio affermato dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, secondo cui la declaratoria di non punibilità per abrogazione del reato comporta la caducazione di tutte le statuizioni penali e civili conseguenti. Pertanto, la depenalizzazione di un fatto precedentemente sanzionato penalmente determina l'annullamento della condanna penale e la revoca delle relative statuizioni civili, in quanto il fatto non integra più gli estremi di un reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/04/2015 del TRIBUNALE di IMPERIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/12/2016, la relazione svolta dal Consigliere Dott. MICCOLI GRAZIA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FRATICELLI MARIO, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio.
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, nella per…

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