Consiglio di Stato sentenza n. 2519 del 2007

ECLI:IT:CDS:2007:2519SENT

Massima

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Il ricorso diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente, qualora l'Amministrazione abbia successivamente adottato un provvedimento che ha sanato la situazione oggetto della controversia, rendendo così priva di utilità pratica la decisione del giudice amministrativo. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il venir meno dell'interesse della parte ricorrente a coltivare la controversia, a seguito dell'adozione di un provvedimento amministrativo che ha risolto la questione oggetto del giudizio, determina l'improcedibilità del ricorso. Ciò in quanto il giudizio amministrativo, essendo volto alla tutela di situazioni giuridiche soggettive, non può proseguire in assenza di un interesse concreto ed attuale della parte ricorrente. L'accertamento della sopravvenuta carenza di interesse è un onere del giudice, il quale deve rilevarlo d'ufficio, anche in assenza di eccezioni di parte, in quanto attiene alla stessa ammissibilità del ricorso. La massima giuridica si fonda sul principio di economia processuale e sulla natura strumentale del processo amministrativo, il cui scopo è la tutela di situazioni giuridiche soggettive. Pertanto, una volta venuto meno l'interesse del ricorrente, il giudice non può pronunciarsi nel merito, ma deve dichiarare l'improcedibilità del ricorso. Tale principio si applica anche nel caso in cui il provvedimento satisfattivo dell'interesse del ricorrente sia stato adottato successivamente all'instaurazione del giudizio, in quanto ciò che rileva è la sussistenza dell'interesse al momento della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale,
Sezione Quinta
ha pronunciato la seguente
DECISIONE
Sul ricorso n. 5075/1998 proposto dalla S.N.C. Ve.Mo. di Ca.Pi. rappresentata e difesa dall'avv. Gr.Da.Mo. ed elettivamente domiciliata in Ro., presso l'avv. Pa. viale Gi.Ce., n. (...);
CONTRO
il Comune di Se. non costituitosi in giudizio, rappresentato e difeso dall'avv. G.Br.Pi. e Lu.Ma. elettivamente domiciliata in Ro., presso lo studio dell'avv. Ma. via F.Go., n. (...);
per la riforma
della sentenza del TAR Lombardia - (MI) sez. II n. 2039/1997.
Visto il ricorso e la relativa documentazione;
Visto l'atto di costituzione del Comune di Se.;
Uditi, alla pubblica udienza del 7 febbraio 2006 relatore il ((omissis)), gli avv.ti come da verbale d'udienza;
FATTO e DIRITTO
Con ricorso ritualmente notificato la parte ricorrente ha impugnato la sentenza indicata in epigr…

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