Cassazione penale Sez. II sentenza n. 6520 del 22 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:6520PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di associazione di tipo mafioso ex art. 416-bis c.p. si configura quando l'indagato si trovi in rapporto di stabile e organica compenetrazione con il tessuto organizzativo del sodalizio, tale da implicare un ruolo dinamico e funzionale nell'esplicazione del quale egli "prende parte" al fenomeno associativo, rimanendo a disposizione dell'ente per il perseguimento dei comuni fini criminosi. La partecipazione all'associazione mafiosa può essere desunta da una pluralità di elementi indiziari, quali la disponibilità di armi, il coinvolgimento in attività illecite del gruppo, l'adozione di cautele tipiche di chi appartiene a un contesto criminale, nonché il compimento di atti finalizzati a favorire l'attività dell'organizzazione, come il favoreggiamento di latitanti o il coinvolgimento in traffici di droga. Tali elementi, valutati complessivamente e in modo logico, possono integrare i gravi indizi di colpevolezza richiesti per l'applicazione della custodia cautelare in carcere, anche in assenza di condotte eclatanti, in quanto il reato associativo è di mera condotta e di pericolo presunto. L'aggravante di cui all'art. 7 d.l. 152/1991 ricorre quando la condotta contestata sia stata determinata, sotto il profilo soggettivo, dalla precisa volontà di facilitare l'attività del gruppo criminale. La valutazione degli indizi e delle esigenze cautelari è rimessa al giudice di merito, la cui motivazione è sindacabile in sede di legittimità solo per manifesta illogicità, senza che sia ammissibile una diversa valutazione delle prove.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA Pietro Antoni - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - rel. Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) VA. LU. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1486/2010 TRIB. LIBERTA' di MILANO, del 30/07/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO GENTILE;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. Giovanni Salvi, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il Difensore, Avv. Camporini Paolo, che ha concluso per l'accoglimento dei motivi di …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.