Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 13076 del 7 aprile 2010

ECLI:IT:CASS:2010:13076PEN

Massima

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Il medico che, in presenza di sintomi gravi e allarmanti, ometta di effettuare gli opportuni approfondimenti diagnostici e confermi una diagnosi iniziale errata, anche in un successivo contatto con il paziente, risponde penalmente per il reato di omicidio colposo qualora tale condotta abbia causato il decesso del paziente. L'obbligo del medico di attivarsi per una corretta diagnosi differenziale sussiste anche quando la patologia inizialmente ipotizzata non sia riconoscibile, qualora i sintomi presentati dal paziente siano tali da far sorgere il dubbio di una patologia più grave che richieda ulteriori accertamenti. La gravità della colpa del medico, che giustifica una pena prossima al minimo edittale, è determinata dalla mancata adozione delle cautele doverose imposte dalla scienza e dall'arte medica in presenza di una situazione clinica che presentava caratteristiche tali da non consentire di escludere ragionevolmente l'esistenza di patologie diverse e più gravi di quella inizialmente ipotizzata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOCALI Piero - Presidente

Dott. BRUSCO Carlo G. - rel. Consigliere

Dott. FOTI Giacomo - Consigliere

Dott. BIANCHI Luisa - Consigliere

Dott. MASSAFRA Umberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SE. DA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2941/2006 CORTE APPELLO di GENOVA, del 26/02/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 25/02/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARLO GIUSEPPE BRUSCO;

udito il P.G. in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito per l'imputato l'avv. ((omissis)) che ha conclu…

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