Cassazione penale Sez. III sentenza n. 5304 del 10 febbraio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:5304PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti è configurabile quando: a) almeno tre persone siano tra loro vincolate da un patto associativo, anche informale e non contestuale, avente ad oggetto un programma criminoso nel settore degli stupefacenti, da realizzare attraverso il coordinamento degli apporti personali; b) il sodalizio abbia a disposizione, con sufficiente stabilità, risorse umane e materiali adeguate per una credibile attuazione del programma associativo; c) ciascun associato, a conoscenza almeno dei tratti essenziali del sodalizio, si metta stabilmente a disposizione di quest'ultimo. La prova della sussistenza dell'associazione può essere desunta anche dal contenuto delle conversazioni intercettate, qualora il loro tenore sia sintomatico dell'organizzazione di un'attività illecita, purché il giudice motivi in modo rigoroso sull'univocità del significato delle conversazioni e sulla loro idoneità a dimostrare la qualità e quantità della droga movimentata, in assenza di sequestri o altre attività di riscontro. Ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, è sufficiente qualunque elemento probatorio idoneo a fondare un giudizio di qualificata probabilità sulla responsabilità dell'indagato, senza che sia necessario il raggiungimento della prova oltre ogni ragionevole dubbio richiesta per la condanna. Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare, può essere desunto anche dalla gravità e modalità di commissione del fatto, dal ruolo rivestito dall'indagato nell'ambito dell'associazione e dall'estensione territoriale dell'attività illecita, senza che sia necessario un automatismo derivante dalla natura del reato contestato. Il trascorrere del tempo dalla commissione del fatto non esclude automaticamente l'attualità del pericolo di reiterazione, che deve essere valutata sulla base di elementi concreti e specifici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SARNO Giulio - Presidente

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. SEMERARO Luca - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 07/08/2019 del TRIB. LIBERTA' di CALTANISSETTA
udita la relazione svolta dal Consigliere ALESSIO SCARCELLA;
sentite le conclusioni del PG Dr. MARILIA DI NARDO, che ha chiesto dichiararsi
l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore presente, AVV. (OMISSIS), in sostituzione dell'Avv. (OMISSIS), che, nel riportarsi ai motivi di ricorso, ne ha chiesto l'accoglimento.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza …

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