Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'esclusione di un socio da una società cooperativa deve essere deliberata dall'organo statutariamente competente, ossia il consiglio di amministrazione, e non dall'assemblea dei soci. Pertanto, la delibera assembleare di esclusione di un socio, adottata in violazione dello statuto sociale, è illegittima e comporta il ripristino del rapporto sociale. L'arbitro, nel disporre la reintegrazione del socio escluso, non incorre in una contraddittorietà interna del lodo, in quanto tale provvedimento costituisce la necessaria conseguenza dell'annullamento della delibera assembleare invalida. Tuttavia, qualora la società abbia successivamente adottato una valida delibera di esclusione del socio da parte del consiglio di amministrazione, tale circostanza avrebbe dovuto essere eccepita e valutata dall'arbitro, in quanto potenzialmente idonea a impedire il ripristino del rapporto sociale. In assenza di tale eccezione, la decisione dell'arbitro di disporre la reintegrazione del socio non può essere censurata per contraddittorietà, ma eventualmente per erroneità nella valutazione dei presupposti per il ripristino del vincolo sociale.