Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 641 del 2020

ECLI:IT:TARLAZ:2020:641SENT

Massima

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La destinazione urbanistica di un'area, anche se oggetto di precedenti previsioni più favorevoli per il proprietario, rientra nell'ampia discrezionalità dell'amministrazione comunale nell'esercizio del potere di pianificazione e disciplina del territorio, senza che il semplice desiderio del privato di una destinazione edificatoria possa prevalere sulle scelte urbanistiche dell'ente, purché queste siano coerentemente motivate e non inficiate da errori di fatto o da abnormi illogicità. L'aspirazione ad una destinazione migliorativa, ove disattesa, non radica necessariamente un interesse qualificato all'impugnazione, essendo configurabile solo un'aspettativa generica ad una reformatio in melius, cedevole rispetto alle scelte urbanistiche dell'amministrazione. La valorizzazione del territorio e la conservazione dei beni ambientali e paesaggistici possono legittimare l'inibizione di iniziative di trasformazione territoriale pregiudizievoli, anche in aree adiacenti a insediamenti urbani, qualora tali porzioni presentino un elevato valore di naturalità da salvaguardare ai fini della sostenibilità dello sviluppo urbano. La presenza di immobili condonati nell'area non costituisce ostacolo alle scelte urbanistiche, in quanto la concessione edilizia in sanatoria opera solo sul piano edilizio, senza vincolare la disciplina urbanistica futura. Le modifiche apportate al piano regolatore generale in sede di conferenza di copianificazione, pur numerose, possono essere ritenute non sostanziali e non comportare l'obbligo di nuova pubblicazione, quando non alterino le scelte di fondo e la destinazione generale dei suoli, ma abbiano carattere prevalentemente formale, di mero adeguamento o di riscrittura per rendere coerenti le singole previsioni.

Sentenza completa

Pubblicato il 20/01/2020

N. 00641/2020 REG.PROV.COLL.

N. 00380/2004 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Bis)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 380 del 2004, proposto da
Italam 86 S.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. ((omissis)) in Roma, largo ((omissis)), 5;

contro

Roma Capitale, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentata e difesa dagli avv.ti ((omissis)) e ((omissis)), domiciliata presso l’Avvocatura Comunale in Roma, via Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento

con il ricorso introduttivo

della delibera C.C. n. 33/2003 di adozione del nuovo PRG del Comune di Roma

e c…

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