Il titolo di studio conseguito all'estero, unitamente ai titoli di studio italiani posseduti, deve essere riconosciuto ai fini dell'abilitazione all'insegnamento nella classe di concorso richiesta, qualora il titolo estero risulti idoneo secondo la normativa dello Stato in cui è stato conseguito. Il riconoscimento non può essere negato sulla base di una valutazione dei crediti formativi universitari (CFU) che non tenga conto di tutti gli esami sostenuti e riconducibili ai settori scientifico-disciplinari richiesti per l'abilitazione, in quanto la struttura e il programma del percorso di formazione funzionale al rilascio di un titolo di abilitazione già prevede al suo interno gli esami e le prove utili a conseguire i crediti necessari all'insegnamento. Il principio di equipollenza europea dei titoli professionali, sancito dall'art. 3 del d.lgs. n. 206/2007, impone che alla qualificazione professionale ottenuta in altro Stato membro siano attribuite medesime validità, efficacia ed estensione in Italia, nel rispetto del principio di proporzionalità, in modo che il titolo conseguito all'estero garantisca tutte, ma anche unicamente, le possibilità professionali offerte là dove esso è acquisito.