Cassazione penale Sez. I sentenza n. 47468 del 29 novembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:47468PEN

Massima

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Il beneficio dell'indulto si applica ai reati espressamente indicati dalla legge n. 241 del 2006, art. 1, comma 2, lett. d), anche nella forma tentata, ma non si applica ai reati per i quali ricorre l'aggravante di cui al d.l. n. 152 del 1991, art. 7, anche nella forma tentata ed anche se tale aggravante non ha esplicato effetto per essere stata dichiarata soccombente nel giudizio di bilanciamento con altra circostanza attenuante. La giurisprudenza prevalente ha interpretato in tal senso la disciplina dell'indulto, ritenendo che il beneficio non possa essere esteso ai reati aggravati dalla fattispecie di cui al d.l. n. 152 del 1991, art. 7, a prescindere dalla concreta applicazione dell'aggravante. Tale interpretazione, tuttavia, solleva dubbi di legittimità costituzionale in riferimento agli artt. 3, 13 e 27 Cost., in quanto introduce una disparità di trattamento tra reati tentati espressamente indicati dalla legge sull'indulto e reati tentati aggravati dalla fattispecie di cui al d.l. n. 152 del 1991, art. 7, anche quando tale aggravante non abbia esplicato effetti. Il giudice dell'esecuzione, investito della richiesta di applicazione dell'indulto, deve pertanto valutare la legittimità costituzionale della disciplina interpretata in tal senso dalla giurisprudenza prevalente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella - rel. Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato in (OMISSIS);

avverso l'ordinanza della Corte di appello di Brescia in data 22 gennaio 2012, n. 6/2013.

Visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;

udita, nella camera di consiglio del giorno 8 novembre 2013, la relazione svolta dal consigliere ((omissis));

lette le conclusioni del pubblico ministero presso questa corte di cassazione, in persona del sostituto procuratore generale, dott. STABILE Carmine il quale ha chiesto di qualificar…

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