Il provvedimento di annullamento in autotutela di una procedura concorsuale da parte della pubblica amministrazione determina il venir meno dell'interesse del ricorrente all'impugnazione, rendendo il ricorso improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse. In tali casi, il giudice amministrativo, ai sensi degli artt. 34, comma 5, 35, comma 1, lett. c), e 85, comma 9, del codice del processo amministrativo, dichiara l'improcedibilità del ricorso e dispone la compensazione delle spese di giudizio tra le parti, in considerazione del fatto che l'annullamento in autotutela della procedura concorsuale ha soddisfatto la pretesa del ricorrente, facendo venir meno l'interesse all'impugnazione. Tale soluzione consente di evitare un inutile dispendio di attività processuale e di risorse pubbliche, in linea con i principi di economia processuale e di buon andamento dell'azione amministrativa. Inoltre, la compensazione delle spese di giudizio risulta equa, in quanto l'annullamento in autotutela della procedura concorsuale ha determinato il venir meno dell'interesse del ricorrente, senza che vi sia stata una soccombenza nel merito della controversia.