Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Ai fini dell'applicabilità dell'art. 13, comma 1, lett. d) della L.R. Sardegna n. 4/2009, che consente la realizzazione di interventi previsti da strumenti attuativi già approvati e convenzionati nelle zone C, D, G ed F all'interno della fascia dei 2000 metri dalla linea di battigia, a condizione che le relative opere di urbanizzazione siano state legittimamente avviate prima dell'approvazione del P.P.R., è necessario che tali opere di urbanizzazione siano specificamente riferite al sub-comparto oggetto dell'intervento richiesto, non essendo sufficiente la mera realizzazione di opere di urbanizzazione in altri sub-comparti, anche se facenti parte dello stesso più ampio comparto. Pertanto, il diniego di concessione edilizia per l'esecuzione delle opere di urbanizzazione primaria in un sub-comparto privo di tali opere legittimamente avviate, sulla base della citata disposizione normativa, non integra violazione di legge né eccesso di potere. Inoltre, eventuali limitazioni derivanti dal P.P.R. ostative alla realizzazione di interventi previsti in convenzione, possono essere considerate quale sopravvenuto factum principis, che avrebbe oggettivamente impedito l'adempimento dell'obbligazione prevista in convenzione.