Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12626 del 21 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:12626PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione mafiosa, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, non può consistere in un mero status o in una condivisione meramente psicologica del programma criminoso, ma deve sostanziarsi in un agire concreto e causalmente efficace rispetto agli scopi dell'associazione, che si esprima in un ruolo dinamico e in un inserimento strutturale e organico all'interno della consorteria criminale. Tali elementi possono essere desunti da dichiarazioni accusatorie di collaboratori di giustizia, purché siano intrinsecamente attendibili, corroborate da riscontri esterni individualizzanti e non affette da fenomeni di contagio dichiarativo, a seguito di un puntuale scrutinio della credibilità soggettiva dei dichiaranti e del contenuto delle loro propalazioni. In particolare, le dichiarazioni dei collaboratori che indichino l'appartenenza dell'indagato all'associazione mafiosa e il suo coinvolgimento in attività illecite svolte per conto della consorteria, come il traffico di stupefacenti, possono integrare i gravi indizi di colpevolezza richiesti per l'applicazione di una misura cautelare, ove risultino precise, dettagliate, verosimili e reciprocamente convergenti, e trovino riscontro in elementi esterni, anche in relazione a specifici episodi che evidenzino il ruolo dinamico dell'indagato all'interno del sodalizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI M. S. - Presidente

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Catania in data 12/7/2018;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Carlo Renoldi;
udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. Tampieri Luca, che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso;
udito, per l'indagato, l'avv. (OMISSIS), il quale ha chiesto l'accoglimento del ric…

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