La giurisdizione in materia di concessioni di pubblici servizi è disciplinata dall'art. 133, comma 1, lettera c) del Codice del processo amministrativo. Tale norma stabilisce che le controversie relative a indennità, canoni ed altri corrispettivi previsti nei contratti di concessione rientrano nella giurisdizione del giudice ordinario, in quanto attengono a rapporti di natura meramente patrimoniale tra le parti, senza coinvolgere l'esercizio di poteri autoritativi da parte della pubblica amministrazione. Pertanto, quando l'amministrazione concedente si avvale della clausola risolutiva espressa prevista nel contratto per il mancato pagamento dei canoni da parte del concessionario, la relativa controversia non rientra nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, ma deve essere devoluta alla cognizione del giudice ordinario, competente a conoscere delle questioni relative all'effettiva debenza dei corrispettivi contrattuali. In tali casi, il giudice amministrativo deve dichiarare il difetto di giurisdizione e assegnare alla parte interessata il termine perentorio di tre mesi dal passaggio in giudicato della decisione per la riproposizione del processo dinnanzi al giudice ordinario competente.