La destinazione urbanistica di un'area come zona agricola (zona E) non consente la realizzazione e l'esercizio di un impianto industriale di frantumazione e lavorazione di inerti, in quanto tale attività produttiva risulta incompatibile con la vocazione agricola del territorio e comporta un impatto negativo e devastante sulla naturale destinazione dei terreni. La scelta di classificare un'area come agricola risponde all'esigenza di salvaguardare la vocazione agricola di specifici ambiti territoriali, sottraendoli a nuove edificazioni e attività produttive, al fine di conservare tali aree anche a fini naturalistici. Pertanto, l'impianto in questione, con le relative opere e aree pertinenziali, in quanto vero e proprio opificio produttivo, può e deve essere realizzato solo in zone specificamente destinate ad attività industriali e produttive (zona D), non essendo ammissibile in zona agricola.