Il comportamento ingiurioso e minaccioso di un soggetto, manifestato attraverso espressioni offensive e prospettazioni di male ingiusto nei confronti di altri, integra i reati di ingiuria e minaccia, anche qualora le persone offese siano a loro volta imputate in un procedimento connesso, in quanto la loro condizione di persona offesa prevale sulla qualità di imputato. Ai fini della configurabilità del reato di minaccia, l'espressione utilizzata deve essere valutata non in astratto, ma nel contesto in cui viene pronunciata e tenendo conto dei rapporti tra le parti, potendo assumere un reale e concreto significato di prospettazione di male ingiusto anche in assenza di comportamenti lesivi posti in essere dalle persone offese. La mancata sussistenza di una provocazione da parte delle persone offese esclude l'applicabilità della relativa esimente. Tuttavia, in sede di determinazione della pena, il giudice deve rispettare il limite del cumulo materiale delle pene massime previste per i reati concorrenti, senza superarlo nemmeno in caso di continuazione.