Cassazione penale Sez. V sentenza n. 14675 del 3 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:14675PEN

Massima

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Il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale sussiste quando l'amministratore di una società, anche in assenza di un nesso causale tra le condotte distrattive e il successivo fallimento, abbia cagionato il depauperamento del patrimonio sociale, destinando le risorse ad impieghi estranei all'attività d'impresa, in tal modo pregiudicando le ragioni dei creditori. Ai fini della configurabilità del reato, non è necessario che le condotte distrattive siano state poste in essere in un momento in cui l'impresa versava già in condizioni di insolvenza, essendo sufficiente che esse abbiano determinato il depauperamento del patrimonio sociale, a prescindere dal momento in cui sono state realizzate. Inoltre, il riconoscimento della continuazione tra più reati di bancarotta fraudolenta e altri delitti connessi, quali falso e truffa, richiede la verifica della sussistenza di concreti indicatori, quali l'omogeneità delle violazioni e del bene protetto, la contiguità spazio-temporale, le singole causali, le modalità della condotta, la sistematicità e le abitudini programmate di vita, nonché il fatto che, al momento della commissione del primo reato, i successivi fossero stati programmati almeno nelle loro linee essenziali. Infine, le pene accessorie previste dall'art. 216 l. fall., nel testo riformulato dalla sentenza n. 222 del 2018 della Corte Costituzionale, devono essere determinate in concreto dal giudice in base ai criteri di cui all'art. 133 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. - rel. Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrina - Consigliere

Dott. MOROSINI ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/07/2018 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. ENRICO VITTORIO STANISLAO SCARLINI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore, Dott. TOCCI STEFANO;
Il Proc. Gen. conclude per l'annullamento con rinvio in punto di pena, annullamento senza rinvio in punto di …

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