ECLI:IT:CASS:2002:30183PEN
V. M. è stata sottoposta agli arresti domiciliari in relazione ad una imputazione di partecipazione ad una associazione per lo spaccio di sostanze stupefacenti e di spaccio delle medesime. L'ordinanza impugnata, che in sede di riesame ha confermato il provvedimento del GIP, si diffonde nella dimostrazione dell'esistenza di una vera e propria associazione criminosa, sia pure di tipo familiare, il cui capo, I. V., sottoposto a custodia cautelare in carcere, è zio della V. A specifico carico di quest'ultima vi sarebbero due conversazioni intercettate. Nella prima la V., discutendo con il padre e con lo zio V., avrebbe fatto riferimento inequivoco a determinati quantitativi di droga da preparare. Nella seconda l'I. V. parlando con terzi coindagati avrebbe indicato la nipote M. come incaricata di effettuare le consegne. In ordine alle esigenze cautelari l'ordinanza, pur ritenuto il ruolo marginale della V. nella complessiva attività criminosa, sottolinea la peri…
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