Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4246 del 28 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:4246PEN

Massima

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La scriminante della provocazione di cui all'art. 599 c.p. può essere riconosciuta anche quando il comportamento provocatorio abbia riguardato una persona diversa dall'imputato, purché legata a quest'ultimo da rapporti di parentela o solidarietà tali da giustificare il sorgere di uno stato d'ira che abbia determinato la reazione offensiva. La mera diversità tra il soggetto provocato e il soggetto agente del reato non è sufficiente ad escludere la ricorrenza della causa di giustificazione, essendo necessario valutare la sussistenza di un legame affettivo o di solidarietà tra l'imputato e la persona destinataria dei comportamenti provocatori, in grado di spiegare la reazione offensiva dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. ZAZA Car - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 28/06/2010 del Tribunale di Forli';

visti gli atti, il provvedimento impugnato, il ricorso e la memoria depositata dall'imputato;

udita la relazione svolta dal Consigliere Carlo Zaza;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale D'AMBROSIO Vito, che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata.

RITENUTO IN FATTO

1. Con la senten…

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