Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3792 del 26 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:3792PEN

Massima

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Il beneficio della sospensione condizionale della pena non è applicabile ai reati di competenza del giudice di pace, in quanto espressamente escluso dalla disciplina di cui al D.Lgs. n. 274 del 2000, art. 60. Tale esclusione opera anche quando il reato, originariamente di competenza del tribunale, sia stato successivamente derubricato e rientri nella competenza del giudice di pace, in applicazione del principio di specialità. Ciò in quanto la ratio della norma è quella di evitare che, per i reati di minore gravità, possano essere concessi benefici che ne attenuino eccessivamente la risposta sanzionatoria. La causa di non punibilità di cui all'art. 131-bis c.p. (particolare tenuità del fatto) parimenti non trova applicazione nei procedimenti relativi ai reati di competenza del giudice di pace, in quanto tale istituto è incompatibile con la natura e le finalità della giustizia di prossimità. Quanto alla causa estintiva del reato per condotte riparatorie di cui all'art. 35 D.Lgs. n. 274/2000, essa è soggetta a termini perentori, non derogabili nemmeno in caso di successiva derubricazione del reato, in quanto la ratio della norma è quella di incentivare comportamenti riparatori spontanei, prima dell'inizio del giudizio. Pertanto, l'offerta di risarcimento del danno effettuata dall'imputato dopo l'apertura del dibattimento non può produrre l'effetto estintivo, essendo intervenuta oltre il termine previsto dalla legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. MOROSINI E. M. - rel. Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/07/2016 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio per il secondo motivo del ricorso, rigetto nel resto;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento …

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