Cassazione penale Sez. II sentenza n. 33225 del 31 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:33225PEN

Massima

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La condotta di presentazione di dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere, pur integrando gli estremi della fattispecie di cui all'art. 316-ter c.p. (indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato), non è automaticamente sussumibile nell'ipotesi delittuosa della truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche di cui all'art. 640-bis c.p. Affinché ricorra tale ultima fattispecie, è necessario che la condotta fraudolenta abbia determinato un'induzione in errore di chi è chiamato a provvedere sulla richiesta di erogazione, valutazione che deve essere effettuata dal giudice caso per caso, alla luce di tutte le circostanze concrete che caratterizzano la vicenda. Pertanto, la mera presentazione di dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere, pur integrando gli estremi dell'art. 316-ter c.p., non è sufficiente a configurare automaticamente la truffa aggravata, essendo necessario un quid pluris che qualifichi la condotta come fraudolenta e idonea a indurre in errore il soggetto erogatore.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MACCHIA Alberto - Presidente

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovann - Consigliere

Dott. VERGA G. - rel. Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 158/2010 CORTE APPELLO di POTENZA, del 07/04/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/05/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. VERGA GIOVANNA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. VIOLA ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) che si riporta al ricorso e ne chiede l'accogli…

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