Cassazione penale Sez. III sentenza n. 26931 del 1 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:26931PEN

Massima

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Il falso in dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà, attestante il possesso dei requisiti di legge per ottenere la definizione di un illecito edilizio e il titolo abitativo in sanatoria, integra il reato di falsa attestazione, anche quando la violazione edilizia sia stata oggetto di una implicita autodenuncia da parte dell'imputato attraverso la presentazione di una domanda di sanatoria. Ciò in quanto l'elemento psicologico del dolo è integrato dalla consapevolezza della falsità della dichiarazione, a prescindere dalla incertezza sulle condotte violative, essendo sufficiente che la falsità emerga oggettivamente dagli atti, come nel caso in cui risulti provato che alla data indicata nella dichiarazione non erano stati ancora ultimati i lavori di copertura dell'immobile. Inoltre, la circostanza che il medesimo giudice abbia giudicato fatti analoghi, relativi allo stesso immobile e commessi dallo stesso imputato, non determina incompatibilità del giudice, in quanto tali fatti, pur essendo connessi, costituiscono autonome violazioni riunite sotto il vincolo della continuazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ONORATO Pierluigi - Presidente

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. TERESI Alfredo - Consigliere

Dott. FRANCO Amedeo - Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla I. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Sa. Fe. An. , nato a (OMESSO);

imputato:

a) Decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001, articolo 44, lettera b);

b) Decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001, articoli 83, 93, 94 e 95;

c) Decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001, articoli 64, 65, 67, 71 e 72;

d) articolo 349 c.p.;

e) articolo 483 c.p.;

avverso la sentenza della Corte d'Appello di Roma in data …

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