La tutela paesaggistica impone limiti all'attività edilizia, ma tali limiti devono essere adeguatamente motivati e proporzionati, tenendo conto dell'evoluzione tecnologica e delle esigenze di funzionalità e sicurezza degli immobili. L'amministrazione, nell'esercizio del potere di rilascio di nulla osta paesaggistico, è tenuta a bilanciare la tutela del paesaggio con gli altri interessi pubblici e privati coinvolti, evitando prescrizioni irragionevoli o sproporzionate. Le prescrizioni imposte devono essere chiare, determinate e sorrette da adeguata motivazione, in modo da consentire al privato di comprenderne la ratio e la compatibilità con la tutela paesaggistica. L'amministrazione non può ignorare l'evoluzione tecnologica e imporre soluzioni superate, ma deve valutare la compatibilità paesaggistica anche di materiali e tecnologie innovative, purché esteticamente equivalenti a quelli tradizionali. Il principio di proporzionalità e il dovere di motivazione gravano sull'amministrazione anche nel caso di interventi edilizi in sanatoria, al fine di garantire il giusto contemperamento tra l'interesse pubblico alla tutela del paesaggio e quello privato alla regolarizzazione della propria posizione edilizia.