Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso gli atti di adozione e approvazione del Piano di Governo del Territorio (PGT) del Comune di Uboldo, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Le scelte dell'Amministrazione comunale nell'adozione di atti di pianificazione territoriale, come il PGT, sono espressione di ampia discrezionalità amministrativa, non censurabile se non in caso di manifesta illogicità. La destinazione agricola di un'area non implica necessariamente l'esercizio dell'attività agricola, potendo essere ispirata anche da esigenze di salvaguardia ambientale. 2. Il Comune ha correttamente rispettato le garanzie di partecipazione procedimentale previste dalla legge regionale 12/2005 per l'approvazione del PGT, avendo assicurato adeguate forme di pubblicità e coinvolgimento della cittadinanza. 3. Il Comune ha recepito il parere vincolante della Regione Lombardia sul PGT, in relazione agli indirizzi di politica territoriale regionale, mentre le previsioni infrastrutturali di interesse nazionale contenute nel parere regionale, essendo disciplinate dalla normativa statale, prevalgono sulle eventuali norme difformi del PGT. 4. L'approvazione da parte del Consiglio comunale dei tre atti costituenti il PGT (documento di piano, piano dei servizi, piano delle regole) è avvenuta in modo conforme alla legge regionale 12/2005, non rilevando l'avvio successivo di una variante al PGT. Pertanto, il Tribunale ha respinto il ricorso, ritenendo legittima la classificazione urbanistica e paesaggistica impressa dal Comune alle aree di proprietà dei ricorrenti.