Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 680 del 13 gennaio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:680PEN

Massima

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Il concorso morale nel delitto di omicidio premeditato sussiste quando l'agente, pur non essendo l'esecutore materiale, abbia consapevolmente contribuito alla realizzazione del fatto, fornendo un apporto essenziale, come la procura di un'autovettura rubata utilizzata per commettere il delitto, in esecuzione di un programma criminoso unitario e condiviso dal gruppo delinquenziale di cui faceva parte. In tal caso, la mera consapevolezza dell'agente che il gruppo fosse dedito alla commissione di delitti di sangue non è sufficiente a configurare il concorso, essendo necessaria la rappresentazione e volontà dell'evento omicidiario specifico. L'aggravante della premeditazione ricorre quando l'agente abbia deciso e programmato l'azione omicidiaria con un intervallo temporale tale da consentire la riflessione e la predisposizione dei mezzi per la sua esecuzione, anche se l'occasione per realizzarla si sia presentata successivamente. Il giudice di merito può legittimamente negare le attenuanti generiche ove ritenga prevalenti gli elementi di gravità oggettiva e soggettiva del fatto, senza essere tenuto a confutare singolarmente le circostanze favorevoli dedotte dalla difesa. La chiamata in correità di un concorrente, se riscontrata da altri elementi probatori, può costituire prova sufficiente della responsabilità dell'imputato, anche in assenza di una confessione diretta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. Cu. Sa. , nato a (OMESSO);

2. Pa. An. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza del 06/11/2009 della Corte d'assise di appello di Caltanissetta;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e i ricorsi;

udita la relazione svolta dal consigliere Dr. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale SELVAGGI Eugenio che ha concluso chiedendo il rigetto…

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