Il Comune è competente ad adottare l'ordine di demolizione di un immobile realizzato in difformità essenziale dal titolo abilitativo, anche in presenza di vincoli paesaggistici o ambientali, in quanto il potere di vigilanza sull'attività edilizia e di ripristino della legalità violata spetta all'amministrazione comunale ai sensi dell'art. 27 del d.P.R. n. 380 del 2001, a prescindere dall'attribuzione ad altri enti di poteri di tutela di beni specifici. La traslazione significativa della localizzazione dell'edificio rispetto a quanto autorizzato, con occupazione di un'area a diversa destinazione urbanistica e sottoposta a vincolo, integra una variazione essenziale ai sensi dell'art. 32, comma 1, lett. c), del d.P.R. n. 380 del 2001, che legittima l'ordine di demolizione, senza che rilevi il decorso del tempo o l'eventuale inerzia pregressa dell'amministrazione, atteso che l'abuso edilizio resta in ogni caso un illecito permanente, la cui rimozione costituisce un dovere inderogabile per l'ente preposto alla tutela dell'ordinato assetto del territorio. Né l'eventuale affidamento del privato al mantenimento dell'opera abusiva, in ragione del tempo trascorso, può essere considerato legittimo, in quanto l'inerzia dell'amministrazione non è idonea a far divenire lecito ciò che è sin dall'origine illegittimo.