Cassazione penale Sez. II sentenza n. 17161 del 5 maggio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:17161PEN

Massima

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Il provvedimento con cui il giudice del dibattimento, ritenuto che il fatto sia diverso da quello contestato, dispone la trasmissione degli atti al pubblico ministero ai sensi dell'articolo 521, comma 2, del codice di procedura penale, non è impugnabile, neppure sotto il profilo della sua pretesa abnormità. Tale principio trova applicazione anche nel caso in cui il giudice del dibattimento ritenga che il ruolo dell'imputato sia diverso da quello per cui è stato rinviato a giudizio, disponendo la restituzione degli atti al pubblico ministero. In tali ipotesi, la parte privata che propone ricorso per cassazione contro tale provvedimento deve essere condannata al pagamento delle spese del procedimento e, ravvisandosi profili di colpa nella determinazione della causa di inammissibilità, anche al pagamento di una somma a favore della cassa delle ammende, equitativamente fissata in ragione dei motivi dedotti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Li. Gi. , nato ad (OMESSO);

avverso la sentenza del Giudice di pace di Acireale, in data 2.10.2008.

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Dott. Piercamillo Davigo.

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

osserva:

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con sentenza del 2.10.2008, il Giudice di pace di Acireale dichiaro' la propria i…

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