La misura cautelare della custodia in carcere, nell'ambito di un procedimento di consegna estradizionale a fini esecutivi, può essere revocata qualora l'Autorità giudiziaria competente non trasmetta la sentenza di condanna definitiva nel termine perentorio di 40 giorni previsto dalla legge. Il mancato rispetto di tale termine comporta la carenza di interesse del ricorrente, rendendo inammissibile il relativo ricorso per cassazione. Il principio di diritto sotteso è quello della necessità di assicurare il rispetto dei termini procedurali stabiliti dalla legge a tutela dei diritti fondamentali della persona sottoposta a procedimento estradizionale, al fine di evitare privazioni della libertà personale non giustificate dall'urgenza e dalla proporzionalità della misura cautelare adottata. La massima si fonda sull'esigenza di bilanciare le esigenze cautelari con il rispetto delle garanzie processuali, in ossequio ai principi di legalità, ragionevolezza e proporzionalità che devono informare l'azione della pubblica amministrazione e l'attività giurisdizionale.