Cassazione penale Sez. II sentenza n. 4582 del 3 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:4582PEN

Massima

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La falsa dichiarazione di possedere la cittadinanza italiana o di altro Paese dell'Unione Europea, resa al fine di ottenere un beneficio economico pubblico, integra gli estremi del reato di truffa aggravata, ai sensi dell'art. 640, comma 2, n. 1, c.p., qualora tale dichiarazione si traduca in una artificiosa rappresentazione della realtà idonea ad indurre in errore l'ente erogatore, il quale è tenuto per legge a fare affidamento sulla veridicità di tali attestazioni. La condotta descritta dall'art. 316-ter c.p. si distingue dalla truffa aggravata per le modalità, in quanto la mera presentazione di dichiarazioni o documenti attestanti il falso, pur integrando gli estremi di tale fattispecie, non necessariamente comporta l'induzione in errore dell'ente erogatore, elemento essenziale per la configurabilità del reato di truffa. Pertanto, spetta al giudice, nel valutare il caso concreto, stabilire se la falsa dichiarazione resa dall'agente abbia effettivamente ingenerato un errore nell'ente pubblico, così da integrare gli estremi della truffa aggravata, ovvero se la stessa si sia limitata alla mera presentazione di documenti o attestazioni mendaci, senza determinare l'induzione in errore, configurando così il reato di cui all'art. 316-ter c.p. La sussistenza dell'induzione in errore e la natura fraudolenta della condotta non possono che formare oggetto di una disamina da condurre caso per caso, alla stregua di tutte le circostanze che caratterizzano la vicenda in concreto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. ZAPPIA Pietro - Consigliere

Dott. CURZIO Pietro - rel. Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO LA CORTE D'APPELLO DI MILANO;

nei confronti di:

MA. Va. ;

contro la sentenza del Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Varese del 18 aprile 2007;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

Udita la relazione del Consigliere, Dott. ((omissis));

udite le conclusioni del Procuratore generale presso la Corte di cassazione, che ha ch…

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